I dolci a Natale hanno sempre fatto parte della tradizione di qualsiasi paese occidentale. Le feste di Natale senza luci e senza dolci non sono feste, per tutti, siano essi diabetici, persone con problemi di peso o persone che non hanno nessun tipo di disturbi. L’importante però è che questa gioia non si trasformi poi in dolore.
Pertanto, è opportuno ricorrere a una serie di strategie comportamentali per gestire in modo adeguato questo particolare periodo ma per goderne appieno.
Il cibo da sempre rappresenta un elemento compensatorio delle emozioni e una gratifica; il neonato per calmarsi si attacca al seno della mamma e in questo modo spesso si pacifica.
E’ importante però’ che la valenza affettiva del cibo non vada in contrasto con la nostra salute, e anzi il cibo ci aiuti a vivere meglio.
Pertanto gli psicologi comportamentalisti insieme agli endocrinologi hanno stilato una serie di consigli per meglio gestire gli eventi sociali e i dolci.
1.) Godiamo della vista dei dolci, godiamo di vetrine nelle quali sono esposti, belli, colorati e gratificanti anche soltanto per essere visti. Al massimo acquistiamo una piccola porzione da essere mangiata in giornata alla fine del pasto.
2.) Limitiamo invece “l’acquisto dei dolci” che verranno utilizzati durante le giornate di ricorrenza 24, 25, 31, primo dell’anno e la befana.
3.) Ogni volta che desideriamo mangiare un dolce facciamolo sempre a fine pasto : mai consumarlo come sostitutivo di un pasto, ma sempre alla fine del pasto stesso riducendo i carboidrati di quel pasto o eliminandoli completamente nel caso di pazienti diabetici e obesi, aumentando le proteine e inserendo almeno tre contorni.
4.) Utilizzare un piatto piccolo da dessert o anche da pane nel caso delle occasioni più importanti mettendo tutti i dolci che si desiderano mangiare ma tutti insieme senza fare il bis.
Queste strategie ci permetteranno di godere appieno di cio’ che stiamo vivendo, ma di tenere sotto controllo cio’ che é’ dannoso per la nostra salute.
Le vacanze sono finite. Il caldo è finito. il lavoro sta rientrando a pieno ritmo. Tornano i primi raffreddori e la sanità italiana si prepara a sostenere la nuova ondata influenzale, e con essa il nuovo picco di Sars-19 che verosimilmente sarà in inverno, come tutti i picchi influenzali.
Recenti studi di gruppi italiani hanno mostrato una relazione tra bassi livelli di vitamina D e insorgenza di COVID, soprattutto in popolazioni del Nord Italia. Che questo possa essere una possibile concausa (insieme all’inquinamento da polveri sottili che fungevano da veicolo del virus) del perchè il Nord italiano sia stato così flagellato dal COVID nella prima e seconda ondata? Infatti negli ultimi 30 anni in Italia si è assistito ad una vera e propria riduzione globale dei livelli di vitamina D. La causa di questo fenomeno è come sempre multifattoriale.
1)Il cambiamento di inclinazione dell’asse terrestre è legato al cambiamento di rotazione dei due poli (anzichè da nord a sud attualmente verso est) che è a sua volta influenzato dal cambiamento climatico in corso (l’asse terrestre è responsabile delle stagioni) e che è responsabile della capacità ridotta del sole alle nostre latitudini di fissare Vitamina D.
2) Lo scarso utilizzo nei cibi disponibili sul territorio italiano di addizionamento vitaminico
3) il pesce del nostro mare, essendo molto magro, ha livelli di vitamina D più bassi di quelli presenti nel pesce dei mari del nord.
4) La vitamina D ha un ruolo importante nella modulazione del sistema immunitario, e quindi la sua carenza può essere associata ad un sistema immunitario non correttamente adattato.
Il deficit di Vitamina D si riscontra spesso anche in ragazzi giovani, studenti, complice la chiusura di questi ultimi anni.
Pertanto una corretta valutazione del livello di vitamina D è sicuramente indicata non soltanto nelle donne post-menopausali, ma in generale anche in una popolazione scarsamente esposta al sole e sedentaria., al fine di migliorare la capacità di risposta del nostro organismo a infezioni con le quali dovremo convivere per lungo tempo.
Le vacanze sono alle porte. Essendo una “penisola geografica” (come la definiva in spregio il Metternich, non sapendo di descrivere uno dei paesi più belli e importanti del mondo), l’Italia è ricca di coste, dalla tipologia più variegata. Sabbiose, scogliose, di sassi, con fondali degradanti per metri e metri, o con fondali immediatamente profondi. Il mare pertanto è meta quasi obbligata della maggioranza degli italiani in vacanza. Ma… come fare se si soffre di problemi tiroidei? Vi propongo brevemente un vademecum per poter mandare al mare anche la tiroide!
Il mare è ricco di Iodio. Lo Iodio è una sostanza che viene utilizzata dal nostro organismo ESCLUSIVAMENTE allo scopo di formare ormone tiroideo. La Levo-tiroxina, infatti (T4), altro non è che la Tiroxina con 4 atomi di Iodio associati. La T4 viene prodotta dalla tiroide, ed è la forma Inattiva dell’ormone tiroideo. A livello periferico (fegato), l’enzima Deiodasi toglie un atomo di Iodio alla molecola di T4, e la trasforma nella sostanza attiva T3, con 3 atomi di Iodio.
Lo Iodio viene assunto con l’acqua, non respirando.
Le situazioni di Ipertiroidismo o di tendenza all’ipertiroidismo, pertanto possono peggiorare in una zona nella quale si assuma molto iodio (sia attraverso l’acqua del luogo che attraverso l’eccessivo ricorso al sale iodato -fenomeno di Iod Basedow, o l’eccessivo consumo di pesce e alghe).
Pertanto se un paziente ipertiroideo va al mare, cerchi di lavare frutta e verdura con acqua minerale; di fare il caffè con acqua minerale; di usare anche per cucinare l’acqua minerale e di usare pane in cassetta anziché’ il pane fresco del forno del posto di mare (che sicuramente utilizza un’acqua molto ricca di iodio).
E come comportarsi col pesce? l’ipertiroideo deve rinunciare agli effetti così salutari e benefici del pesce? No!!! Basta associare al pesce verdure come le crucifere (cavoli, broccoli, verza), o usare in cottura la soja, che sono sostanze potenzialmente gozzigene, per controbilanciare i potenziali effetti negativi. Suggerisco comunque di non mangiare pesce più di 2-3 volte a settimana e di incrementare comunque la quota parte proteica nella propria alimentazione per ridurre l’effetto di riduzione muscolare legato all’ipertiroidismo.
Nell’ipotiroidismo invece, vale l’esatto contrario. Incrementare il pesce, associandolo a melanzane e peperoni, ricchi in solanina, e ridurre l’indice glicemico del proprio pasto. Valori più elevati di glicemia infatti si associano a livelli più alti di TSH.
Concludendo: godetevi la vostra meritata vacanza nel modo che più vi piace. Siate felici e ricaricatevi più che potete. Fate attenzione alla vostra alimentazione: che sia corretta per le vostre esigenze, gustosa, varia e ricca di fibre. Approfittate per incrementare l’attività fisica e farla diventare una imprescindibile abitudine.
Buone vacanze!!!!!!
Nella magnifica cornice dell’Isola di Ponza dal 26 al 28 maggio si sono tenuti gli incontri clinici di Neuroradiologia, e si è parlato di cibo, salute e cervello. L’apertura del convegno é’ stata di Donatella Gniuli insieme allo chef stellato Luigi Pesce sulla influenza del cibo sulla salute.
Ponza, 26-28 Maggio 2022 Incontri Clinico-radiologici di Neuroscienze ’’Michela Bonamini’’
Secondo l’OMS (costituzione del 1947), la salute consiste in “uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale” e non semplicemente “assenza di malattie o infermità”. Secondo il dizionario Treccani, il cibo invece e’ genericamente, tutto ciò che si mangia o l’insieme degli alimenti che si assumono durante un pasto. In senso figurato, invece, il cibo indica tutto ciò che costituisce un arricchimento dal punto di vista intellettuale o spirituale o, anche ciò che per una persona rappresenta un motivo di interesse talmente importante da costituire la sua ragione di vita.
La Harvard T.H. Chan School of Public Health si è occupata nel tempo della composizione ideale dei pasti principali secondo criteri basati sull’evidenza.
Le conclusioni sono che, nella popolazione generale:
Non esistono alimenti che fanno bene o male in assoluto.
Ciò che importa è la Combinazione dei vari cibi tra di loro.
L’Alimentazione deve essere equilibrata e Varia prediligendo elementi di origine vegetale – cereali, legumi, frutta e verdura e di stagione.
A ogni pasto frutta e verdura non dovrebbero mai mancare, insieme ai cereali preferibilmente integrali, mentre tra gli alimenti fonte di proteine è importante variare tra legumi, pesce, carne, uova e formaggi.
Lo stesso indice glicemico degli alimenti (fondamentale nel tenere sotto controllo patologie metaboliche come il Diabete, l’obesita’, la disdlipidemia), varia a seconda che lo stesso alimento sia assunto da solo o in associazione a fibre e proteine.
E veniamo all’effetto diretto del cibo sulla salute.
Il cibo esercita il suo effetto non soltanto attraverso i suoi principi fondamentali, ma anche attraverso il gusto e il piacere che determina nell’individuo.
Perche’ la bellezza e la bonta’ devono far parte del processo di guarigione in quanto forieri di benessere mentale e spirituale. Del resto l’essere vivente e’ un unicum tra corpo e mente e questo binomio dovrebbe mai essere scisso.
Nel 1950 Karen Blixen pubblica un racconto breve sulla bellezza dell’arte nel cambiare la qualita’ della vita delle persone; arte come dono di se’ e delle proprie capacita’ nel trasformare la mera sopravvivenza in gioia di vivere. Il racconto, poi divenuto negli anni ’80 un celebre film, e’ “Il pranzo di Babette”, e narra di come la vita di una sperduta isola del mare del nord venga lentamente e definitivamente trasformata dall’arrivo di Babette, cuoca francese sfuggita agli orrori della Comune di Parigi. Una straniera che in punta di piedi e con spirito di servizio e gratitudine, ma con fermezza e competenza, migliora la vita degli abitanti del luogo maneggiando con amore e arte i poveri ingredienti che ha a disposizione.
Pertanto insieme allo chef stellato Luigi Pesce, del ristorante “Acquapazza” di Ponza (una serie di magnifiche terrazze affacciate sul mare), abbiamo pensato ad un menu’ di ringraziamento per la liberazione dal lockdown, che utilizzi pesce ed elementi a basso indice glicemico. Salutare e bellissimo.
Indirizzo: Via Dietro la Chiesa, 3-4, 04027 Ponza LT
Polpo arrosto, fagiolini e Menta
Linguine con gamberi rossi cotti e crudi
Merluzzo al vapore, spinaci alla soja e yogurth magro
Lampone, Cocco e pistacchio
In breve, alcune proprieta’ di questi incredibili ingredienti.
Perche’ il pesce? Perche’ questi e’ un alimento leggero, digeribile, ricco di sali minerali e di acidi grassi della serie Omega 3 come l’ Acido Decosaesanoico (DHA) e l’ Acido Ecoisapentaoico (EPA). questi hanno una azione simil-ormonale sul metabolismo dei trigliceridi e dei lipidi in genere e sulla riduzione del rischio cardiovascolare non solo come aumento del colesterolo buono HDL, ma anche della riduzione dell’aggregazione piastrinica.
Polpo: ricco di sali minerali, prevalentemente Potassio, Calcio e Fosforo; di vitamina A (con effetto antiossidante); di EPA e DHA; I fagiolini apportano fondamentalmente fibre, antiossidanti (flavonoidi), Vitamina K (essenziale nella funzione coagulativa e nella fissazione della Vitamina D), e l’aggiunta della menta, potenzia i benefici per il sistema digestivo.
Linguine ai gamberi rossi cotti e crudi. La cottura e’ per induzione con le linguine calde (il gambero e’ poggiato sul fondo e le linguine adagiate sopra lo cuociono). Le linguine peraltro hanno un indice glicemico piu’ basso rispetto alla pasta corta. E i crostacei sono ricchi di Astaxantina, con effetto benefico nei confronti di patologie come l’Altzeimer, e azione riparatrice post-emorragica. (Zhang et al; Nerurosurg. 2014 ); (Polotow et al. Mar Drugs 2015); (Takashima et al. Mar Drugs 2019)
Merluzzo: pesce povero ma ricco di eicosanoidi, Omega 3, Vitamina PP. Associato agli spinaci ne potenzia l’effetto antiossidante dovuto alla vitamina C (il ferro presente negli spinaci infatti non e’ assorbibile, in virtu’ del suo tipo di ossidazione). Lo chef peraltro presenta gli spinaci crudi per permettere il corretto assorbimento di Vitamina C che e’ termolabile.
Anche il dessert puo’ essere bello, buono e prestare attenzione alla salute. L’utilizzo dei lamponi, a bassissimo indice glicemico, associati a gelato di cocco e pistacchio, fatti con latte di soja e zucchero di cocco, con l’aggiunta dell’albume (sottoforma di meringa) come proteina permette una grande digeribilita’ e leggerezza, perfetta chiusura di un magnifico pasto.
Pertanto concludo con l’auspicio di Ippocrate di Kos che gia’ nel IV Sec. AC proponeva:
«Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina sia il cibo»
Anche le mascherine almeno all’aperto sono rimosse. E a breve ci esporremo al sole.
E’ il momento di pensare alla pelle e all’influenza del cibo sulla pelle. Eh sì, perché gli studi dimostrano che i livelli di Vitamina D, fondamentali per il benessere della pelle, dipendono sì dall’esposizione al sole, ma sono però influenzati dai livelli di base di Vitamina D. Cioè: se partiamo da buono livelli di Vitamina D, l’esposizione al sole la rafforzerà e aumenterà’. Altrimenti sarà’ pressochè inutile. Vitamina D, beta carotenoidi e antiossidanti sono i naturali alleati della pelle e della nostra salute. Infatti cibi ricchi di antiossidanti e Omega 3 e 6 aiutano a ridurre il rischio cardio vascolare, a ridurre il peso, mantengono un elevato metabolismo e hanno un elevatissimo contenuto di Vitamina D, beta carotene e coenzimaQ.
Pertanto, per tenere sotto controllo l’indice glicemico, dimagrire e curare la pelle, iniziamo ad assumere peperoni, bietoline, pomodori, anguria, lattuga (ricchi di beta carotene), accompagnando pesce come salmone affumicato, tonno, sgombro, alici , polpo, (ricchissimi di Vitamina D).
Una idea sfiziosa e veloce? Una bella insalata nizzarda o Condiglione per dirla alla ligure, preparata con lattuga, pomodori e fagiolini (carotene, fibre e vitamina A) cetrioli e cipolla (drenanti), tonno al naturale, alici, 1 uovo sodo e albume sodo in quantità sbriciolato (Vitamina D e omega 3 e 6). Due fettine di pane tostato integrale ai semi (i cibi integrali e i semi sono ricchissimi di Coenzima Q), e il pranzo è completo ed equilibrato.
Ma veniamo al lato più allegro della questione! Samantha Mazzi, oltre ad essere la gentilissima collaboratrice che spesso risponde alle vostre chiamate, è una esperta truccatrice a livello professionale, avendo frequentato il corso di Stefania D’Alessandro e lavorando nell’alta Moda come truccatrice.
Donatella: Samantha, parlami dell’ invecchiamento cutaneo e dell’ importanza della pulizia del viso, soprattutto nei cambi di stagione.
Samantha: “ L’invecchiamento cutaneo Dona innanzitutto è un processo fisiologico del tutto normale, inevitabile, che interessa tutti gli individui, legato principalmente a fattori genetici e accentuato dall’azione di fattori ambientali esterni (raggi UVB/UVA, stress ossidativo, inquinamento, alimentazione etc). I raggi solari nello specifico, andando incontro alla stagione estiva, possono avere effetti benefici per la produzione della Vitamina D, come hai accennato giustamente anche tu, ma è fondamentale adottare delle precauzioni per la pelle. Un esposizione incorretta o troppo prolungata può avere numerosi effetti dannosi, sia visibili che invisibili come : eritemi, macchie solari, ipercheratosi e fotoinvecchiamento (perdita di elasticità e di tonicità).
Tuttavia questo processo può essere ritardato o rallentato, lavorando di prevenzione. Possiamo contrastare i fattori che contribuiscono a danneggiare la nostra pelle adottando uno stile alimentare e di vita sano, che preveda una cura
costante della propria pelle e salute.
Come preparare la pelle al meglio per il cambio di stagione?
Premetto che la nostra pelle non ha sempre le stesse esigenze. Queste, infatti, cambiano all’alternarsi delle stagioni, perché la pelle diventa più delicata e sensibile in base alle variazioni climatiche esterne. Al cambio stagione è dunque importante facilitare il processo di rinnovamento cellulare, per prolungare, in questo caso, l’abbronzatura e ravvivare il colorito spento, causato principalmente dall’inquinamento. L’aria inquinata ha un effetto immediato sulla pelle del viso, che risulta spenta e meno tonica, causando delle conseguenze più profonde come la produzione di radicali liberi (ossidazione ed invecchiamento precoce della pelle) neutralizzando in parte l’attività delle Vitamine E e C antiossidanti.
Qui entrano in gioco due aspetti essenziali per contrastare questo fenomeno.
La salute e la bellezza della nostra pelle iniziano ben al di sotto della superficie, per questo motivo è importante inserire nella nostra routine quotidiana degli integratori alimentari di origine naturale. Il “multi carotene” ad esempio, è un’ integratore alimentare antiossidante con carotenoidi, che oltre ad aumentare la protezione degli antiossidanti nel nostro organismo e contrastare lo stress
ossidativo, protegge la nostra pelle.
Un altro prodotto più recente ed innovativo, specifico per la nostra pelle è un “nutricosmetico”. Un sistema di bellezza olistico che unisce integratori e bevande creati in totale armonia tra natura e scienza, per andare ad esaltare la bellezza esteriore dall’interno. Un integratore alimentare che assicura un apporto di nutrienti per equilibrare e proteggere le cellule dallo stress ossidativo, per una pelle dall’aspetto radioso e con una luminosità naturale.
Il secondo aspetto è un’accurata pulizia del viso, la famosa “detersione”. Per detersione non mi riferisco semplicemente alla rimozione del trucco con uno struccante, ma nel utilizzare prodotti specifici (in base anche alla tipologia di pelle: grassa, secca, normale…) che aiutano ad eliminare dalla pelle ogni traccia di impurità, sebo in eccesso e residui di trucco. In sintesi, se il viso non viene
lavato accuratamente, i pori possono ostruirsi portando all’insorgenza di macchie ed eruzioni cutanee.
Se vogliamo trarre il massimo da un prodotto idratante, dobbiamo ridurre al minimo l’accumulo di cellule, e questo significa usare un buon esfoliante. Due volte a settimana consiglio uno scrub esfoliante di tipo meccanico, andando cosi a stimolare i meccanismi di rigenerazione della pelle e ad eliminare lo strato superficiale di cellule morte che impedisce alla pelle di avere un aspetto
più levigato, compatto e luminoso. Dopo questo passaggio, la pelle sarà più predisposta a ricevere le sostanze (principi attivi) presenti nei trattamenti che andremo ad applicare successivamente. Questo, ci permetterà, specialmente nella stagione estiva, di avere un’abbronzatura più omogenea e duratura.
Dopo la pulizia, il passaggio successivo, spesso sottovalutato, è l’uso del tonico. L’uso regolare del tonico aiuta a rafforzare le difese naturali della pelle, ripristinando il pH fisiologico cutaneo (che viene alterato con la pulizia del viso) e ha la funzione di mantenere inalterato il grado di umidità della cute, essenziale affinché si mantenga sempre idratata. Infine il tonico rende la pelle
più “ricettiva” alle fasi successive del trattamento aumentandone l’efficacia e i risultati.
Importante terminare la nostra skincare con un siero e una crema.
Nella skincare routine quando vogliamo sfruttare la massima concentrazione di ingredienti attivi, un “siero” viso è in assoluto il prodotto migliore. Completa e potenzia l’efficacia della crema, agendo in sinergia a vari livelli dell’epidermide.
Si tratta, infatti, di un trattamento particolarmente indicato per la cura di pelli esigenti. Esistono molti tipi diversi di sieri, ciascuno con uno scopo e ingredienti unici: alcuni aiutano a illuminare la pelle o ridurre le macchie; altri si
concentrano sull’aumento dell’idratazione o sulla lotta contro i segni dell’invecchiamento.
Come step finale per riequilibrare la pelle e fornirle gli elementi di cui ha bisogno per mantenere la sua importante funzione di barriera; applichiamo la nostra crema. Consiglio lʼutilizzo di due creme diverse, la mattina una crema con la protezione solare, per proteggere la pelle dai raggi UVB/UVA e prevenire quindi lʼinsorgenza di macchie ed irritazioni. La sera una crema più emolliente
per mantenere la nostra pelle idratata ed elastica durante le ore di sonno.
Donatella : Passiamo al trucco ora, cos’è opportuno evitare quando viene il
caldo come trucco?
Samantha : La cosa più importante in estate è lasciar respirare la pelle e di prediligere prodotti resistenti al calore e all’umidità. Una copertura leggera e traspirante con proprietà lenitive o idratanti, e un fattore di protezione solare affidabile, è la combinazione vincente nelle giornate estive.
Se vogliamo ottenere una base dall’effetto naturale e non troppo pesante, non significa che dobbiamo fare a meno del trucco, ma semplicemente sostituire il nostro fondotinta abituale con un fondotinta con una formula non comedogenica, che consente alla nostra pelle di respirare.
Un’ottima alternativa può essere una crema colorata o una bb cream. Per le imperfezioni più evidenti basterà una punta di correttore solo sulla zona da correggere, e un po’ di cipria per contrastare l’effetto lucido. Il consiglio è di utilizzare pochi prodotti così da evitare che sebo e sudore intacchino il nostro makeup. Per enfatizzare ancora di più l’abbronzatura consiglio un bel blush ed
illuminante, preferibilmente in polvere o con una formulazione cream to power per una texture più vellutata che si fonde con la pelle in modo molto omogeneo.
Per gli occhi sicuramente eviterei le polveri e punterei più su ombretti in crema, luminosi, pratici e più resistenti. Per quanto riguarda il mascara, assolutamente “waterproof” per evitare sbavature e grumi durante l’arco della giornata. Ultimo
step, le labbra, parola chiave idratazione. Consiglio sempre di avere un balsamo labbra idratante nelle nostre borse, preferibilmente con una protezione solare, per prevenire le famose rughe d’espressione intorno al labbro. Come trucco, prediligerei una tinta labbra a base di acqua, per donare un colorito molto naturale alle labbra senza seccarle. Un prodotto molto versatile che si può applicare anche sulle guance come blush, ricreando un effetto di naturale rossore. Altrimenti, un bel gloss rimpolpante è la soluzione per la vostra estate.
“Come recuperare una buona forma fisica attraverso una dieta adeguata”
Le feste sono state pesanti?
Nessun problema, ho la soluzione che fa per voi! Per alleggerire l’intestino, ma mantenere un corretto equilibrio glicemico, vi propongo una settimana di menù senza carne, con proteine vegetali, pesce e uova. Troverete la ricotta a far da padrona: le proteine del siero del latte infatti aiutano il metabolismo degli zuccheri stabilizzando la glicemia e dando sazietà a lungo termine.
Iniziamo!
Giorno 1
Colazione: Te’ verde
Ricotta senza lattosio, cannella e 40 g pane integrale
Spuntino: 4 mandorle
Pranzo:
Branzino al forno: condite il tutto con uno strato di sale e olio, aggiungendo nella pancia del pesce rosmarino, alloro, timo e salvia (lo metto anche un pò sopra per insaporirlo per bene). A questo punto, procedete con la cottura del branzino al forno a 180°C per circa 30 minuti.
Valeriana e cicorino
2 WASA
Spuntino: 1 tisana al finocchio, crudite’ e 1/2 mela
Cena:
Zuppa di porri
1 uovo alla coque
40 g pane integrale
1 mandarino
Giorno 2:
Colazione:
Te’ verde
Pancakes di avena, 50 g Ricotta senza lattosio e cannella
Ricetta Pancakes:
150gr di albumi
Farina d’avena
Latte d’avena
Pranzo:
30 g cous cous, 100 g ceci decorticati, verdurine miste
Indivia ai ferri
Spuntino: 1 tisana al finocchio, crudite’ e 1 mandarino
Cena:
Zuppa di zucchine e cipolle
40 g pane integrale con alici sott’olio
1 mela
Giorno 3
Colazione:
Te’ verde
Ricotta senza lattosio, cannella e 40 g pane integrale
Spuntino: 4 mandorle
Pranzo:
100 g secchi lenticchie decorticate con dadolini di pomodoro e curcuma
Misticanza
2 WASA
Spuntino: 1 tisana al finocchio, crudite’ e 1/2 mela
Cena:
Minestrone di verdura con 20 g pasta
1 uovo in camicia
1/2 mela
Giorno 4:
Colazione:
Te’ verde
Porridge di avena con latte di avena e yogurt, frutta secca e 1 Kiwi
Pranzo:
50 g riso-orzo-farro, 200 g gamberetti e zucchine
Spuntino: 1 tisana al finocchio, crudite’ e 1/2 banana
Cena:
Vellutata di fagioli cannellini passati, ciuffetti di calamari
40 g pane integrale
1 mela cotta e cannella
Giorno 5
Colazione:
Te’ verde
Ricotta senza lattosio e pancake di avena e cannella
Pranzo:
40 g polenta integrale,
200 g Baccala’ ai porri
Spuntino: 1 tisana al finocchio, crudite’ e 20 g parmigiano 36 mesi
Cena:
Zuppa di cipolla, cetrioli, zucchine e curcuma
1 omelette di albume e porri
1 Wasa
2 mandarini
Giorno 6:
Colazione:
Te’ verde
1 yogurt con mirtilli e fiocchi di avena e frutta secca
Spuntino: 4 mandorle
Pranzo:
Puntarelle con 100 g alici e aceto e olio
60 g pane integrale
Spuntino: 1 tisana alla malva e finocchio crudite’ e 1 bananito
Cena:
Passatina di ceci decorticati e gamberetti
40 g pane integrale tostato a crostini
2 mandarini
Giorno 7:
Colazione:
Te’ verde
Ricotta senza lattosio, cannella e 40 g pane integrale
Spuntino: 4 mandorle
Pranzo:
Polpette di quinoa 100 g
Insalatina di cicoria agrumata con semi misti
Come prepararla?
Cicoria
Spicchi d’arancia
Scorza di limone
Semi vari
1 wasa
Spuntino: 1 tisana al finocchio, crudite’ e 1/2 mela
Cena:
30 g pastina in brodo filtrato
1 uovo alla coque
40 g pane integrale
1 porzione di frutti di bosco
E così si conclude il settimo giorno della nostra settimana “detox”. Ripulire e rigenerare il nostro corpo, specialmente dopo le feste, è essenziale per il nostro benessere fisico e mentale. Il nostro stato d’animo come le nostre energie ruotano intorno a come nutriamo il
nostro corpo. Questo menù vi aiuterà a ripristinare le vostre forze ed iniziare questo nuovo anno negli migliori dei modi. Provare per credere!