I dolci a Natale hanno sempre fatto parte della tradizione di qualsiasi paese occidentale. Le feste di Natale senza luci e senza dolci non sono feste, per tutti, siano essi diabetici, persone con problemi di peso o persone che non hanno nessun tipo di disturbi. L’importante però è che questa gioia non si trasformi poi in dolore.
Pertanto, è opportuno ricorrere a una serie di strategie comportamentali per gestire in modo adeguato questo particolare periodo ma per goderne appieno.
Il cibo da sempre rappresenta un elemento compensatorio delle emozioni e una gratifica; il neonato per calmarsi si attacca al seno della mamma e in questo modo spesso si pacifica.
E’ importante però’ che la valenza affettiva del cibo non vada in contrasto con la nostra salute, e anzi il cibo ci aiuti a vivere meglio.
Pertanto gli psicologi comportamentalisti insieme agli endocrinologi hanno stilato una serie di consigli per meglio gestire gli eventi sociali e i dolci.
1.) Godiamo della vista dei dolci, godiamo di vetrine nelle quali sono esposti, belli, colorati e gratificanti anche soltanto per essere visti. Al massimo acquistiamo una piccola porzione da essere mangiata in giornata alla fine del pasto.
2.) Limitiamo invece “l’acquisto dei dolci” che verranno utilizzati durante le giornate di ricorrenza 24, 25, 31, primo dell’anno e la befana.
3.) Ogni volta che desideriamo mangiare un dolce facciamolo sempre a fine pasto : mai consumarlo come sostitutivo di un pasto, ma sempre alla fine del pasto stesso riducendo i carboidrati di quel pasto o eliminandoli completamente nel caso di pazienti diabetici e obesi, aumentando le proteine e inserendo almeno tre contorni.
4.) Utilizzare un piatto piccolo da dessert o anche da pane nel caso delle occasioni più importanti mettendo tutti i dolci che si desiderano mangiare ma tutti insieme senza fare il bis.
Queste strategie ci permetteranno di godere appieno di cio’ che stiamo vivendo, ma di tenere sotto controllo cio’ che é’ dannoso per la nostra salute.
Le vacanze sono finite. Il caldo è finito. il lavoro sta rientrando a pieno ritmo. Tornano i primi raffreddori e la sanità italiana si prepara a sostenere la nuova ondata influenzale, e con essa il nuovo picco di Sars-19 che verosimilmente sarà in inverno, come tutti i picchi influenzali.
Recenti studi di gruppi italiani hanno mostrato una relazione tra bassi livelli di vitamina D e insorgenza di COVID, soprattutto in popolazioni del Nord Italia. Che questo possa essere una possibile concausa (insieme all’inquinamento da polveri sottili che fungevano da veicolo del virus) del perchè il Nord italiano sia stato così flagellato dal COVID nella prima e seconda ondata? Infatti negli ultimi 30 anni in Italia si è assistito ad una vera e propria riduzione globale dei livelli di vitamina D. La causa di questo fenomeno è come sempre multifattoriale.
1)Il cambiamento di inclinazione dell’asse terrestre è legato al cambiamento di rotazione dei due poli (anzichè da nord a sud attualmente verso est) che è a sua volta influenzato dal cambiamento climatico in corso (l’asse terrestre è responsabile delle stagioni) e che è responsabile della capacità ridotta del sole alle nostre latitudini di fissare Vitamina D.
2) Lo scarso utilizzo nei cibi disponibili sul territorio italiano di addizionamento vitaminico
3) il pesce del nostro mare, essendo molto magro, ha livelli di vitamina D più bassi di quelli presenti nel pesce dei mari del nord.
4) La vitamina D ha un ruolo importante nella modulazione del sistema immunitario, e quindi la sua carenza può essere associata ad un sistema immunitario non correttamente adattato.
Il deficit di Vitamina D si riscontra spesso anche in ragazzi giovani, studenti, complice la chiusura di questi ultimi anni.
Pertanto una corretta valutazione del livello di vitamina D è sicuramente indicata non soltanto nelle donne post-menopausali, ma in generale anche in una popolazione scarsamente esposta al sole e sedentaria., al fine di migliorare la capacità di risposta del nostro organismo a infezioni con le quali dovremo convivere per lungo tempo.
Le vacanze sono alle porte. Essendo una “penisola geografica” (come la definiva in spregio il Metternich, non sapendo di descrivere uno dei paesi più belli e importanti del mondo), l’Italia è ricca di coste, dalla tipologia più variegata. Sabbiose, scogliose, di sassi, con fondali degradanti per metri e metri, o con fondali immediatamente profondi. Il mare pertanto è meta quasi obbligata della maggioranza degli italiani in vacanza. Ma… come fare se si soffre di problemi tiroidei? Vi propongo brevemente un vademecum per poter mandare al mare anche la tiroide!
Il mare è ricco di Iodio. Lo Iodio è una sostanza che viene utilizzata dal nostro organismo ESCLUSIVAMENTE allo scopo di formare ormone tiroideo. La Levo-tiroxina, infatti (T4), altro non è che la Tiroxina con 4 atomi di Iodio associati. La T4 viene prodotta dalla tiroide, ed è la forma Inattiva dell’ormone tiroideo. A livello periferico (fegato), l’enzima Deiodasi toglie un atomo di Iodio alla molecola di T4, e la trasforma nella sostanza attiva T3, con 3 atomi di Iodio.
Lo Iodio viene assunto con l’acqua, non respirando.
Le situazioni di Ipertiroidismo o di tendenza all’ipertiroidismo, pertanto possono peggiorare in una zona nella quale si assuma molto iodio (sia attraverso l’acqua del luogo che attraverso l’eccessivo ricorso al sale iodato -fenomeno di Iod Basedow, o l’eccessivo consumo di pesce e alghe).
Pertanto se un paziente ipertiroideo va al mare, cerchi di lavare frutta e verdura con acqua minerale; di fare il caffè con acqua minerale; di usare anche per cucinare l’acqua minerale e di usare pane in cassetta anziché’ il pane fresco del forno del posto di mare (che sicuramente utilizza un’acqua molto ricca di iodio).
E come comportarsi col pesce? l’ipertiroideo deve rinunciare agli effetti così salutari e benefici del pesce? No!!! Basta associare al pesce verdure come le crucifere (cavoli, broccoli, verza), o usare in cottura la soja, che sono sostanze potenzialmente gozzigene, per controbilanciare i potenziali effetti negativi. Suggerisco comunque di non mangiare pesce più di 2-3 volte a settimana e di incrementare comunque la quota parte proteica nella propria alimentazione per ridurre l’effetto di riduzione muscolare legato all’ipertiroidismo.
Nell’ipotiroidismo invece, vale l’esatto contrario. Incrementare il pesce, associandolo a melanzane e peperoni, ricchi in solanina, e ridurre l’indice glicemico del proprio pasto. Valori più elevati di glicemia infatti si associano a livelli più alti di TSH.
Concludendo: godetevi la vostra meritata vacanza nel modo che più vi piace. Siate felici e ricaricatevi più che potete. Fate attenzione alla vostra alimentazione: che sia corretta per le vostre esigenze, gustosa, varia e ricca di fibre. Approfittate per incrementare l’attività fisica e farla diventare una imprescindibile abitudine.
Buone vacanze!!!!!!
Nella magnifica cornice dell’Isola di Ponza dal 26 al 28 maggio si sono tenuti gli incontri clinici di Neuroradiologia, e si è parlato di cibo, salute e cervello. L’apertura del convegno é’ stata di Donatella Gniuli insieme allo chef stellato Luigi Pesce sulla influenza del cibo sulla salute.
Ponza, 26-28 Maggio 2022 Incontri Clinico-radiologici di Neuroscienze ’’Michela Bonamini’’
Secondo l’OMS (costituzione del 1947), la salute consiste in “uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale” e non semplicemente “assenza di malattie o infermità”. Secondo il dizionario Treccani, il cibo invece e’ genericamente, tutto ciò che si mangia o l’insieme degli alimenti che si assumono durante un pasto. In senso figurato, invece, il cibo indica tutto ciò che costituisce un arricchimento dal punto di vista intellettuale o spirituale o, anche ciò che per una persona rappresenta un motivo di interesse talmente importante da costituire la sua ragione di vita.
La Harvard T.H. Chan School of Public Health si è occupata nel tempo della composizione ideale dei pasti principali secondo criteri basati sull’evidenza.
Le conclusioni sono che, nella popolazione generale:
Non esistono alimenti che fanno bene o male in assoluto.
Ciò che importa è la Combinazione dei vari cibi tra di loro.
L’Alimentazione deve essere equilibrata e Varia prediligendo elementi di origine vegetale – cereali, legumi, frutta e verdura e di stagione.
A ogni pasto frutta e verdura non dovrebbero mai mancare, insieme ai cereali preferibilmente integrali, mentre tra gli alimenti fonte di proteine è importante variare tra legumi, pesce, carne, uova e formaggi.
Lo stesso indice glicemico degli alimenti (fondamentale nel tenere sotto controllo patologie metaboliche come il Diabete, l’obesita’, la disdlipidemia), varia a seconda che lo stesso alimento sia assunto da solo o in associazione a fibre e proteine.
E veniamo all’effetto diretto del cibo sulla salute.
Il cibo esercita il suo effetto non soltanto attraverso i suoi principi fondamentali, ma anche attraverso il gusto e il piacere che determina nell’individuo.
Perche’ la bellezza e la bonta’ devono far parte del processo di guarigione in quanto forieri di benessere mentale e spirituale. Del resto l’essere vivente e’ un unicum tra corpo e mente e questo binomio dovrebbe mai essere scisso.
Nel 1950 Karen Blixen pubblica un racconto breve sulla bellezza dell’arte nel cambiare la qualita’ della vita delle persone; arte come dono di se’ e delle proprie capacita’ nel trasformare la mera sopravvivenza in gioia di vivere. Il racconto, poi divenuto negli anni ’80 un celebre film, e’ “Il pranzo di Babette”, e narra di come la vita di una sperduta isola del mare del nord venga lentamente e definitivamente trasformata dall’arrivo di Babette, cuoca francese sfuggita agli orrori della Comune di Parigi. Una straniera che in punta di piedi e con spirito di servizio e gratitudine, ma con fermezza e competenza, migliora la vita degli abitanti del luogo maneggiando con amore e arte i poveri ingredienti che ha a disposizione.
Pertanto insieme allo chef stellato Luigi Pesce, del ristorante “Acquapazza” di Ponza (una serie di magnifiche terrazze affacciate sul mare), abbiamo pensato ad un menu’ di ringraziamento per la liberazione dal lockdown, che utilizzi pesce ed elementi a basso indice glicemico. Salutare e bellissimo.
Indirizzo: Via Dietro la Chiesa, 3-4, 04027 Ponza LT
Polpo arrosto, fagiolini e Menta
Linguine con gamberi rossi cotti e crudi
Merluzzo al vapore, spinaci alla soja e yogurth magro
Lampone, Cocco e pistacchio
In breve, alcune proprieta’ di questi incredibili ingredienti.
Perche’ il pesce? Perche’ questi e’ un alimento leggero, digeribile, ricco di sali minerali e di acidi grassi della serie Omega 3 come l’ Acido Decosaesanoico (DHA) e l’ Acido Ecoisapentaoico (EPA). questi hanno una azione simil-ormonale sul metabolismo dei trigliceridi e dei lipidi in genere e sulla riduzione del rischio cardiovascolare non solo come aumento del colesterolo buono HDL, ma anche della riduzione dell’aggregazione piastrinica.
Polpo: ricco di sali minerali, prevalentemente Potassio, Calcio e Fosforo; di vitamina A (con effetto antiossidante); di EPA e DHA; I fagiolini apportano fondamentalmente fibre, antiossidanti (flavonoidi), Vitamina K (essenziale nella funzione coagulativa e nella fissazione della Vitamina D), e l’aggiunta della menta, potenzia i benefici per il sistema digestivo.
Linguine ai gamberi rossi cotti e crudi. La cottura e’ per induzione con le linguine calde (il gambero e’ poggiato sul fondo e le linguine adagiate sopra lo cuociono). Le linguine peraltro hanno un indice glicemico piu’ basso rispetto alla pasta corta. E i crostacei sono ricchi di Astaxantina, con effetto benefico nei confronti di patologie come l’Altzeimer, e azione riparatrice post-emorragica. (Zhang et al; Nerurosurg. 2014 ); (Polotow et al. Mar Drugs 2015); (Takashima et al. Mar Drugs 2019)
Merluzzo: pesce povero ma ricco di eicosanoidi, Omega 3, Vitamina PP. Associato agli spinaci ne potenzia l’effetto antiossidante dovuto alla vitamina C (il ferro presente negli spinaci infatti non e’ assorbibile, in virtu’ del suo tipo di ossidazione). Lo chef peraltro presenta gli spinaci crudi per permettere il corretto assorbimento di Vitamina C che e’ termolabile.
Anche il dessert puo’ essere bello, buono e prestare attenzione alla salute. L’utilizzo dei lamponi, a bassissimo indice glicemico, associati a gelato di cocco e pistacchio, fatti con latte di soja e zucchero di cocco, con l’aggiunta dell’albume (sottoforma di meringa) come proteina permette una grande digeribilita’ e leggerezza, perfetta chiusura di un magnifico pasto.
Pertanto concludo con l’auspicio di Ippocrate di Kos che gia’ nel IV Sec. AC proponeva:
«Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina sia il cibo»
Cambiare lo stile di vita significa ottenere la vita che si desidera davvero. Energia, varietà’, gusto nella cucina. Sperimentare, cambiare, essere strumenti attivi del proprio cambiamento. Prendere in mano le redini della situazione. Significa guadagnare tempo grazie all’organizzazione; ricercare il gusto e la qualità; ottenere maggiore energia; essere soddisfatti; diventare motore della propria famiglia; significa non subire, non accontentarsi, non condannarsi e nemmeno autoassolversi. Significa essere artefici attivi, soddisfatti e critici della propria vita. Significa diventare elastici e meno rigidi, e guadagnare serenità’ e leggerezza.
“ Prendete la vita con leggerezza. Che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore. […] La leggerezza per me si associa con la precisione e la determinazione, non con la vaghezza e l’abbandono al caso. Paul Valéry ha detto: Il faut etre léger comme l’oiseau, et non comme la plume [ndr Si deve essere leggeri come l’uccello che vola, e non come la piuma]. ITALO CALVINO, Lezioni americane, 1988
Anche un piccolo balcone può contenere erbe aromatiche. Basilico, timo, prezzemolo, alloro, maggiorana, rosmarino guarniscono un balcone e forniscono sapori unici che permettono di ridurre i grassi e aumentare la palatabiàità del cibo che consumiamo.