Negli ultimi decenni, la prevalenza di obesità e sovrappeso è aumentata in tutto il mondo, sia negli uomini che nelle donne. Secondo l’ultima valutazione effettuata dall’Associazione Ricerca sul Cancro dell’ Università’ di Verona nel 2017, il sovrappeso e l’obesità sono fattori di rischio accertati per ben 13 sedi tumorali, con stime di rischio che variano ampiamente a seconda della sede tumorale. L’obesità è anche correlata a una prognosi peggiore per alcuni tumori, in particolare per i tumori della mammella e del colon. L’obesità infantile e adolescenziale, anch’essa in aumento in molti Paesi, è stata associata a un aumento del rischio di cancro nell’età adulta. Una delle principali cause dell’obesità è lo squilibrio del bilancio energetico favorito da una dieta ricca di alimenti trasformati, carne rossa, acidi grassi trans e saturi, cibi e bevande zuccherate e povera di frutta e verdura, legumi e cereali integrali. Le principali raccomandazioni nazionali e internazionali per ridurre la prevalenza dell’obesità prevedono una dieta equilibrata e una regolare attività fisica.
Il cambio di abitudini alimentari e di stile di vita (parliamo quindi di sedentarietà e aumento degli zuccheri semplici e dei grassi non saturi nell’alimentazione) ormai è un fenomeno globale. Anche nelle popolazioni rurali dell’Africa del Sud* si è assistito ad un aumento del rischio di cancro.
Pertanto, l’alimentazione non è più soltanto un fattore di rischio per malattie cerebro e cardiovascolari, risultando tra le prime cause di ospedalizzazione dei paesi industrializzati. Diventa uno dei rischi più importanti e più evitabili di cancro che è l’emergenza sanitaria di questi decenni.
Imparare a mangiare, imparare a vivere per vivere meglio e per prevenire anche il Cancro.
La relazione, molto tecnica e di difficile utilizzo a scopo divulgativo, verteva sulla complessa interazione in fase diagnostica e di follow-up (post terapia medica o chirurgica).
Le patologie endocrine che coinvolgono il neuroradiologo (figura altamente specializzata sulla diagnostica cerebrale, che non deve essere affidata al radiologo generale, proprio perché è molto specifica) sono prevalentemente quelle ipofisarie secernenti. Nelle forme non secernenti l’endocrinologo e’ solitamente contattato DOPO un intervento o per completezza diagnostica, da altro specialista, e il neuroradiologo e’ sicuramente gia’ intervenuto.
La patologia ipofisaria piu’ frequente e’l’Iperprolattinemia (l’adenoma ipofisario, patologia SEMPRE benigna, rappresenta il 44% dei tumori ipofisari) con una prevalenza intorno al 60-100/milione e una incidenza di 6-10/milione l’anno. Come dire che in una città come Roma si ammalano di adenoma ipofisario circa 36-60 persone l’anno. il ruolo del neuroradiologo e’ fondamentale per distinguere una iperprolattinemia da stress o da adenoma, e per valutare l’efficacia della terapia (generalmente medica).
Come frequenzasegue la malattia di Cushing (incidenza 5-25/milione l’anno) che consiste nell’aumento dei livelli di cortisolo dovuto a adenoma ipofisario ACTH secernente. L’endocrinologo solitamente ha gli strumenti diagnostici laboratoristici e clinici per individuare un aumento dei livelli di cortisolo, ma il ruolo del neuroradiologo e’ fondamentale per localizzare la patologia e per definire se la secrezione di cortisolo sia autonoma o dipendente da adenoma ipofisario, e per decidere se ricorrere al neurochirurgo o procedere con la terapia medica. Il neuroradiologo puo’ partecipare direttamente con procedimenti interventistici come il cateterismo dei seni petrosi, che misura i livelli di ACTH direttamente nel circolo ipofisario, e mette in rapporto coi livelli di ACTH circolanti periferici.
l’Acromegalia e il gigantismosono una ulteriore causa di ricorso al neuroradiologo da parte dell’endocrinologo. Si tratta di patologie rare con un’incidenza di 3/milione, ma note al grande pubblico in quanto i pazienti hanno caratteristiche fisionomiche particolari, e alcuni pazienti affetti da acromegalia sono stati molto noti in passato (come Primo Carnera, il grande pugile del novecento).
Rarissimo ma esistente,il TSH-oma, causa di ipertiroidismo di origine ipofisaria (rappresenta meno del 1% dei tumori ipofisari funzionanti ed e’ causa del 0.1% dei casi di ipertiroidismo).
La patologia extra-ipofisaria che coinvolge il neuroradiologo e’ sicuramente l’oftalmopatia Basedowiana, che e’ il coinvolgimento oculare tipico dell’ipertiroidismo da morbo di Basedow, quello da presenza di anticorpi anti recettori del TSH. La valutazione del livello di coinvolgimento del grasso retrobulbare o dei muscoli estrinseci dell’occhio permette di decidere tempestivamente la scelta terapeutica più appropriata.
L’irsutismo è una condizione caratterizzata da un aumento di peli sessuali (non peluria) e quindi peli scuri e duri in aree tipicamente maschili quali volto, schiena e torace. Ce ne parla in questo articolo la Dott.ssa Donatella Gniuli, specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio
Quando si manifesta l’irsutismo e perché?
Le cause dell’irsutismo sono legate ad un aumento di androgeni circolanti. Si possono riscontrare in patologie quali:
Altre cause possono essere l’utilizzo di alcuni farmaci per trattare l’endometriosi o farmaci per esempio ad uso topico, cioè assunti sottoforma di creme dal partner.
Ci sono ad esempio uomini che devono utilizzare una terapia sostitutiva a base di androgeni per via cutanea, ovvero somministrata sottoforma di crema, e questo può determinare per contatto un aumento degli androgeni anche nel partner.
Può esserci una predisposizione all’irsutismo?
La predisposizione all’irsutismo può essere legata alla familiarità, all’etnia e all’obesità. Nel caso in cui vi siano soggetti in famiglia che hanno una storia di irsutismo è possibile che venga trasmessa per familiarità.
Inoltre, non dobbiamo dimenticare che le popolazioni mediterranee del sud-est asiatico sono maggiormente predisposte a sviluppare l’irsutismo.
Infine, la predisposizione può essere causata dall’obesità in virtù della trasformazione degli estrogeni in testosterone a livello del follicolo pilifero.
Oltre alla crescita dei peli, l’irsutismo può presentare altri sintomi?
Si, come abbiamo precedentemente riferito, l’irsutismo è legato ad un aumento degli androgeni quindi come tale può determinare e può essere legato ad altri segni di virilizzazione:
Ipertrofia del clitoride
Tendenza ad ingrossare, con un aumento soprattutto di grasso a livelloviscerale
La diagnosi viene effettuata innanzitutto differenziando un aumento della peluria da un irsutismo e quindi facendo dosaggi ormonali degli androgeni, sia ovarici che surrenalici.
Eventualmente si ricorre a un’ecografia dell’addome per escludere masse in sede addominale e pelvica e quindi successivamente il medico provvederà ad un corretto inquadramento della gradazione di irsutismo.
Cosa fare in caso di irsutismo?
Nel caso si diagnostici l’irsutismo si può ricorrere alla Terapia cosmetica che può essere fatta o attraverso laser o elettrolisi.
Se questa fallisce, perché in casi di irsutismo una terapia laser può durare un mese e basta contro 1-3 anni soliti, allora è possibile somministrare estroprogestinici, assumibili attraverso la pillola anticoncezionale.
In caso di fallimento anche della pillola anticoncezionale si può aggiungere anche degli anti-androgeni; al momento il più usato è lo spironolattone diuretico con blando effetto anti androgenico.
I dolci a Natale hanno sempre fatto parte della tradizione di qualsiasi paese occidentale. Le feste di Natale senza luci e senza dolci non sono feste, per tutti, siano essi diabetici, persone con problemi di peso o persone che non hanno nessun tipo di disturbi. L’importante però è che questa gioia non si trasformi poi in dolore.
Pertanto, è opportuno ricorrere a una serie di strategie comportamentali per gestire in modo adeguato questo particolare periodo ma per goderne appieno.
Il cibo da sempre rappresenta un elemento compensatorio delle emozioni e una gratifica; il neonato per calmarsi si attacca al seno della mamma e in questo modo spesso si pacifica.
E’ importante però’ che la valenza affettiva del cibo non vada in contrasto con la nostra salute, e anzi il cibo ci aiuti a vivere meglio.
Pertanto gli psicologi comportamentalisti insieme agli endocrinologi hanno stilato una serie di consigli per meglio gestire gli eventi sociali e i dolci.
1.) Godiamo della vista dei dolci, godiamo di vetrine nelle quali sono esposti, belli, colorati e gratificanti anche soltanto per essere visti. Al massimo acquistiamo una piccola porzione da essere mangiata in giornata alla fine del pasto.
2.) Limitiamo invece “l’acquisto dei dolci” che verranno utilizzati durante le giornate di ricorrenza 24, 25, 31, primo dell’anno e la befana.
3.) Ogni volta che desideriamo mangiare un dolce facciamolo sempre a fine pasto : mai consumarlo come sostitutivo di un pasto, ma sempre alla fine del pasto stesso riducendo i carboidrati di quel pasto o eliminandoli completamente nel caso di pazienti diabetici e obesi, aumentando le proteine e inserendo almeno tre contorni.
4.) Utilizzare un piatto piccolo da dessert o anche da pane nel caso delle occasioni più importanti mettendo tutti i dolci che si desiderano mangiare ma tutti insieme senza fare il bis.
Queste strategie ci permetteranno di godere appieno di cio’ che stiamo vivendo, ma di tenere sotto controllo cio’ che é’ dannoso per la nostra salute.
Le vacanze sono finite. Il caldo è finito. il lavoro sta rientrando a pieno ritmo. Tornano i primi raffreddori e la sanità italiana si prepara a sostenere la nuova ondata influenzale, e con essa il nuovo picco di Sars-19 che verosimilmente sarà in inverno, come tutti i picchi influenzali.
Recenti studi di gruppi italiani hanno mostrato una relazione tra bassi livelli di vitamina D e insorgenza di COVID, soprattutto in popolazioni del Nord Italia. Che questo possa essere una possibile concausa (insieme all’inquinamento da polveri sottili che fungevano da veicolo del virus) del perchè il Nord italiano sia stato così flagellato dal COVID nella prima e seconda ondata? Infatti negli ultimi 30 anni in Italia si è assistito ad una vera e propria riduzione globale dei livelli di vitamina D. La causa di questo fenomeno è come sempre multifattoriale.
1)Il cambiamento di inclinazione dell’asse terrestre è legato al cambiamento di rotazione dei due poli (anzichè da nord a sud attualmente verso est) che è a sua volta influenzato dal cambiamento climatico in corso (l’asse terrestre è responsabile delle stagioni) e che è responsabile della capacità ridotta del sole alle nostre latitudini di fissare Vitamina D.
2) Lo scarso utilizzo nei cibi disponibili sul territorio italiano di addizionamento vitaminico
3) il pesce del nostro mare, essendo molto magro, ha livelli di vitamina D più bassi di quelli presenti nel pesce dei mari del nord.
4) La vitamina D ha un ruolo importante nella modulazione del sistema immunitario, e quindi la sua carenza può essere associata ad un sistema immunitario non correttamente adattato.
Il deficit di Vitamina D si riscontra spesso anche in ragazzi giovani, studenti, complice la chiusura di questi ultimi anni.
Pertanto una corretta valutazione del livello di vitamina D è sicuramente indicata non soltanto nelle donne post-menopausali, ma in generale anche in una popolazione scarsamente esposta al sole e sedentaria., al fine di migliorare la capacità di risposta del nostro organismo a infezioni con le quali dovremo convivere per lungo tempo.
Le vacanze sono alle porte. Essendo una “penisola geografica” (come la definiva in spregio il Metternich, non sapendo di descrivere uno dei paesi più belli e importanti del mondo), l’Italia è ricca di coste, dalla tipologia più variegata. Sabbiose, scogliose, di sassi, con fondali degradanti per metri e metri, o con fondali immediatamente profondi. Il mare pertanto è meta quasi obbligata della maggioranza degli italiani in vacanza. Ma… come fare se si soffre di problemi tiroidei? Vi propongo brevemente un vademecum per poter mandare al mare anche la tiroide!
Il mare è ricco di Iodio. Lo Iodio è una sostanza che viene utilizzata dal nostro organismo ESCLUSIVAMENTE allo scopo di formare ormone tiroideo. La Levo-tiroxina, infatti (T4), altro non è che la Tiroxina con 4 atomi di Iodio associati. La T4 viene prodotta dalla tiroide, ed è la forma Inattiva dell’ormone tiroideo. A livello periferico (fegato), l’enzima Deiodasi toglie un atomo di Iodio alla molecola di T4, e la trasforma nella sostanza attiva T3, con 3 atomi di Iodio.
Lo Iodio viene assunto con l’acqua, non respirando.
Le situazioni di Ipertiroidismo o di tendenza all’ipertiroidismo, pertanto possono peggiorare in una zona nella quale si assuma molto iodio (sia attraverso l’acqua del luogo che attraverso l’eccessivo ricorso al sale iodato -fenomeno di Iod Basedow, o l’eccessivo consumo di pesce e alghe).
Pertanto se un paziente ipertiroideo va al mare, cerchi di lavare frutta e verdura con acqua minerale; di fare il caffè con acqua minerale; di usare anche per cucinare l’acqua minerale e di usare pane in cassetta anziché’ il pane fresco del forno del posto di mare (che sicuramente utilizza un’acqua molto ricca di iodio).
E come comportarsi col pesce? l’ipertiroideo deve rinunciare agli effetti così salutari e benefici del pesce? No!!! Basta associare al pesce verdure come le crucifere (cavoli, broccoli, verza), o usare in cottura la soja, che sono sostanze potenzialmente gozzigene, per controbilanciare i potenziali effetti negativi. Suggerisco comunque di non mangiare pesce più di 2-3 volte a settimana e di incrementare comunque la quota parte proteica nella propria alimentazione per ridurre l’effetto di riduzione muscolare legato all’ipertiroidismo.
Nell’ipotiroidismo invece, vale l’esatto contrario. Incrementare il pesce, associandolo a melanzane e peperoni, ricchi in solanina, e ridurre l’indice glicemico del proprio pasto. Valori più elevati di glicemia infatti si associano a livelli più alti di TSH.
Concludendo: godetevi la vostra meritata vacanza nel modo che più vi piace. Siate felici e ricaricatevi più che potete. Fate attenzione alla vostra alimentazione: che sia corretta per le vostre esigenze, gustosa, varia e ricca di fibre. Approfittate per incrementare l’attività fisica e farla diventare una imprescindibile abitudine.
Buone vacanze!!!!!!