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Donatella Gniuli – MioDottore.it

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    11Lug

    Incontri clinico-radiologici di neuroscienza “Michela Bonamini”

    by Donatella Gniuli

    Nell’incantevole cornice di Ponza, come ogni anno, neuroradiologi e neurologi si ritrovano per parlare di argomenti di fondamentale importanza.
    Alla Dottoressa Gniuli anche quest’anno il compito di un inquadramento clinico incentrato sui meccanismi fisio-patologici (quelli che inducono patologia) legati alle malattie tossico-metaboliche.
    Patologie rare, quelle geneticamente determinate, ma in costante aumento quelle legate a fattori tossici come alcool e droga, con impatto importante sulla sopravvivenza del paziente, sulla sua autonomia, sul suo stile di vita e quello di tutta la sua famiglia.

    Perché il metabolismo cellulare influenza il sistema nervoso in modo cospicuo e drammatico, e spesso il medico assiste impotente a un corredo sintomatologico che mai avrebbe voluto vedere.
    Pertanto, nelle patologie metaboliche geneticamente determinate, i principali elementi in gioco sono alterazioni del metabolismo degli organuli digestivi e respiratori.
    La patologia consiste in un accumulo di sostanze (prevalentemente lipidiche) o in una demielinizzazione.
    Invece nelle patologie tossiche, il danno è’ spesso tossico diretto, in molti casi (come negli oppiacei) anche mediato da un processo ischemico, e’ condizionato da patologie sistemiche (insufficienza renale o epatica) e molto spesso la sostanza tossica si “sostituisce” agli elementi di supporto metabolico (Ossigeno, glucosio, acqua), inducendo danno.

    29Feb

    9-16 marzo: settimana Lilla (settimana dei disturbi del comportamento alimentare)

    by Donatella Gniuli

    In Italia nel 2023 circa 3.000.000 di persone soffrono di Disturbi del comportamento alimentare.
    Parliamo del 5% della popolazione italiana, e purtroppo del 30% degli adolescenti dopo il COVID, di cui il 6% al di sotto dei 12 anni (1).
    Una tale incidenza è paragonabile a quella del Diabete (5.9%, 3.500.000 persone) (1) ed e’ superiore a quella dei tumori in Italia (circa il 4% dell’intera popolazione) (2).
    Un dato allarmante anche perché in crescita e in crescita soprattutto nella popolazione adolescenziale, ovvero il nostro futuro.
    Nel DCA il dolore si fa spazio nell’immagine corporea, che è il primo aspetto evidente all’esterno di ognuno di noi, perchè il proprio corpo diventa scorza impenetrabile (nell’obesità’), o trasparente (nell’anoressia) e il cibo diventa cura (nella bulimia) al dolore stesso, e la sofferenza , la frustrazione sfogano nelle condotte compensatorie (i meccanismi purging), e l’ossessione per il corpo, per il cibo catalizzano l’attenzione su base quotidiana.

    E i tramonti, il mare, i raggi del sole, le risate degli amici, le carezze dei propri cari diventano pallidi e flebili bagliori nella vita quotidiana caratterizzata solo da una profonda distorsione del proprio corpo.
    Una diagnosi precoce permette di instaurare un percorso di cura e di accudimento non solo del paziente ma anche dell’ambiente circostante familiare. La terapia deve essere mirata all’individuazione dei fattori di rischio vitali, inquadramento nutrizionale con tecniche cognitivo-comportamentali e psicoterapia individuale (talvolta associata a quella di gruppo) e di aiuto all’ambiente familiare.
    I terapeuti tutti devono lavorare insieme e per il paziente sostenendo la famiglia ed educandola, e devono poter avere a disposizione punti di riferimento di emergenza per stabilizzare il paziente, ove necessario (3).

    1) Dati Istat 2023
    2) Epicentro.iss.it; registro tumori in Italia
    3) clinical Practice Guideline for Eating disorders. Ministry of Healthcare and Consumer affairs.
    www.sisdca.it

    20Dic

    A Natale la parola ai pazienti

    by Donatella Gniuli

    Quest’anno dopo tanti anni di professione e tanti pazienti con i quali lavoriamo
    attraverso tecniche cognitivo comportamentali e di rieducazione, ho voluto dare
    dimostrazione di come il cambiamento sia possibile attraverso una buona
    rieducazione dello stile di vita e di come non deve essere associato per forza ad
    una rinuncia o ad un sacrificio.

    Menù 24 Dicembre (sera)
    by: Francesco Nariello

    “Ho iniziato il mio percorso con la dott.ssa Gniuli nel settembre 2021, presentandomi con una
    dislipidemia accentuata (ipertrigliceridemia ereditaria), per la quale già da tempo prendevo
    fenofibrato, e una trentina di chili di troppo… Con una dieta equilibrata, su misura per me, e un
    cambio dello stile di vita ho ottenuto risultati eccezionali e inaspettati, sia dal punto di vista della
    perdita di peso sia per i valori. Da oltre 110 kg (per circa 1,80 cm) sono arrivato a pesare 87 kg e a
    sentirmi sempre meglio: grazie all’alimentazione e all’introduzione di attività fisica soft ma continua, in
    particolare riguardo agli spostamenti a piedi: dalle passeggiate nel vicino Parco della Caffarella,
    quando possibile, a itragitti più o meno lunghi verso lavoro e altre mete. Sebbene viva sopra la linea 1
    della Metro di Roma ormai la prendo raramente e ne traggo tanti benefici, fisici e non solo. La
    dott.ssa Gniuli, oltre a professionalità e competenza, ha mostrato una grande capacità di entrare in
    empatia con il paziente – non un paziente qualsiasi, ma un “osso duro” 🙂 – riuscendo a porsi nel modo
    giusto, a motivare, ad ascoltare difficoltà ed esigenze. Oggi proseguo nell’obiettivo di perdere altri 5-6
    kg per raggiungere il mio “peso forma”. Intanto le ho dedicato un piatto – una “fritturina” in linea con i
    suoi consigli, che tiene conto della gratificazione (per il fritto, una volta ogni tanto) ma anche della
    necessità di compensare, almeno in parte, i grassi assunti in più (con indivia belga e ananas).
    Ecco la mia cena della Vigilia di Natale, che è pur sempre una Festa (e quindi qualche sgarretto ci
    sta….vero dott.ssa Gniuli?)”

    Primo
    Mazzancolle spennellate alla piastra con hummus di ceci e radicchio trevigiano
    (Ingredienti per 4 persone)
    Ingredienti:
    12/16 mazzancolle grandi/medie
    curcuma q.b.
    400 g ceci lessati
    80 g di salsa tahina
    succo di 1 limone medio
    olio evo q.b. (almeno 2 cucchiai)
    sale q.b.
    paprika q.b. (facoltativo)
    prezzemolo q.b) facoltativo
    1 radicchio trevigiano lungo
    creola di pepe q.b.
    Lavare le mazzancolle e lasciarle asciugare.
    Per fare l’hummus: passare al minipimer i ceci lessati, il succo di limone, la salsa tahina, l’olio, un
    pizzico di sale (se piace aggiungere 1 pizzico di paprika e 1 ciuffetto di prezzemolo).
    Lavare e asciugare il radicchio trevigiano e tagliarlo a “fette” in larghezza
    Sistemare nel piatto un cucchiaio di hummus con qualche grano di creola di pepe e una fetta di
    radicchio condita con olio, sale e pepe.
    Spennellare i gamberi con una emulsione di olio, sale e un pizzico di curcuma e cuocerli 2-3 minuti
    girandoli 1 volta sulla griglia o in una padella in cui è stato passato un tovagliolo di carta assorbente
    con un goccio di olio.
    Adagiare i gamberi nel piatto.

    Primo
    Spaghettone calamari e pachino
    Ingredienti:
    320 g di spaghetti/spaghettoni
    800-1000 g di calamari freschi
    12 pomodorini
    olio evo q.b. (non meno 4 cucchiai però….)
    prezzemolo q.b.
    aglio q.b.
    Riempire a metà una pentola di acqua e portarla a ebollizione aggiungendo il sale grosso. Mettere in
    un wok, olio, aglio e prezzemolo (tritati a piacere o interi), i pomodorini tagliati a metà, appoggiati per
    la parte aperta. Far soffriggere il tutto per qualche minuto a fuoco medio. aggiungere i calamari,
    incluse le ali e i tantacolini, tagliati ad anellini o a piacere, e cuocere, mescolando di frequente per 7-8
    minuti. Non fare asciugare troppo il sughetto. Nel frattempo cuocere gli spaghetti/spaghettoni, scolarli
    e condirli nella pentola con un po’ di sugo e qualche calamaro. Impiattare e aggiungere sopra il resto
    di calamari e pomodorini

    Secondo
    Frittura di paranza con indivia belga, pestaccio di prezzemolo e ananas grigliato al curry
    (detta “Fritturina alla Gniulì”)
    Ingredienti:
    Paranza fresca (merluzzetti, triglie, etc…) 1,2-1,5 kg
    farina q.b.
    olio di semi di arachide
    indivia belga 2 pezzi
    ananas fresco pulito 4 fette
    prezzemolo 4 ciuffi
    sale q.b.(almeno 2 cucchiai)
    olio evo q.b.
    pepe nero q.b.
    aceto q.b. (mezzo cucchiaio)
    capperi in aceto 8 medi
    acciughe sott’olio 2 filetti
    curry q.b.
    Lavare la paranza e lasciarla un po’ asciugare. Intanto preparare il pestaccio mescolando con il
    minipimer l’olio, l’aceto, il pepe, il prezzemolo, i capperi, le alici. Aggiungere sale solo se necessario.
    Coprire con pellicola fino all’utilizzo.
    Spennellare l’ananas con emulsione di olio, sale e curry e grigliarlo per 2-3 minuti per lato.
    Lavare l’indivia e tagliarla in 4 parti, adagiarne 2/4 in un piatto condendola con pizzico di sale e un filo
    di olio.
    Infarinare la paranza e friggerla nell’olio di semi di arachide (in friggitrice o in padella) aggiungendo un
    pizzico di sale durante (se in padella) o a fine cotture (se in friggitrice). Scolare e fare asciugare bene
    dopo la cottura.
    Adagiare in un piatto piano il pesce, una fetta di ananas tagliata a metà e mettere un cucchiaio di
    pestaccio su ciascun quarto di indivia.

    Dessert
    Fragole e cioccolato fuso
    Ingredienti:
    500 g fragole
    200 g cioccolato fondente
    Lavare delicatamente sotto l’acqua corrente fredda le fragole e asciugarle in modo delicato per non
    rovinarle. Tenerle da parte. Ridurre la tavoletta di cioccolato fondente in pezzi piccoli e riporli in un
    contenitore per il bagnomaria o in alternativa in una ciotola che non tocchi né il bordo del pentolino e
    né l’acqua (2/3 dita) che vi sarà versata. Scaldare l’acqua senza farla bollire. Alle prime bollicine
    appoggiare sopra il contenitore con il cioccolato. Con un cucchiaio di legno o una spatola mescolare
    sino a quando il cioccolato è fuso. Spegnere la fiamma e iniziare a immergere le fragole una ad una
    rivestendole sino alla loro metà circa. Adagiare le fragole al cioccolato sopra a un foglio di carta forno
    e inserirle nel frigo per rassodare il cioccolato.
    Da bere, a piacere. Un buon vino bianco/rosato e uno spumante per brindare e accompagnare le
    fragole

    Menù 25 Dicembre
    by: Maurizio Vinciguerra

    “Maurizio Vinciguerra, ex insegnante di lettere, varie collaborazioni alla Sapienza, 69 anni. Seguito
    per iperglicemia e “punte” diabetiche dalla Dottoressa Gniuli da quattro anni, con risultati eccezionali,a
    senza prendere farmaci specifici per il diabete.”

    Antipasto
    Insalata di arance.
    Tagliare le arance a fettine sottili senza pelle, aggiungere i finocchi tagliati alla julienne, tonno
    asdomar ed un filo di olio.

    Primo
    Pasta integrale con broccolo.
    Soffriggere aglio, pasta di acciughe Balena, olio, peperoncino, una volta pronto il soffritto unire il
    broccolo precedentemente bollito, amalgamare e unire pasta.
    Guarnire il piatto con una spolverata di parmigiano grattugiato stagionato a piacere.

    Secondo
    Polpette di nasello.
    Bollire nasello surgelato, impastare con patate lessate, prezzemolo, capperi tritati, una punta di aglio
    tritato, passare nell’ uovo sbattuto e friggere.

    Contorno
    Puntarelle condite con salsa di olio, aglio, aceto di vino e pasta di acciughe balena.

    Dessert
    Pangiallo
    Impastare cioccolato fondente fuso, noci, mandorle, nocciole, uvetta, un cucchiaio di farina, un
    cucchiaino di stevia, formare dei panetti ed infornare per 40 minuti a 180 gradi.

    Menù 26 Dicembre
    by: Marzia Pecorari

    “Marzia Pecorari, 47 anni, appassionata di lingue straniere (soprattutto dell’inglese che è la
    mia principale lingua di lavoro). Sin dall’età di 12 anni ho fatto diversi percorsi con
    l’obiettivo di raggiungere un rapporto “equilibrato” con il cibo (il più importante intorno ai 20
    anni dove ho sperimentato per la prima volta la tecnica del diario; tutti gli altri poco
    efficaci). A marzo dell’anno scorso ho sentito il bisogno di iniziare un nuovo cammino con
    la Dottoressa Gniuli che mi sta gradualmente portando verso quella che spero sia una
    definitiva “pacificazione” con il cibo, per poter finalmente vivere gustando tutto ma con la
    consapevolezza di ciò che è dannoso per me e, soprattutto, senza l’angoscia del cibo “a
    me proibito” (come mi veniva detto sin da piccola).”

    Antipasto
    Radicchio noci e crudo
    Ingredienti:
    2 cespi di radicchio di treviso tardivo IGP
    8 noci
    8 fette di crudo di San daniele
    aceto balsamico
    olio entravergine d’oliva
    Per il crumble:
    3 cucchiai di parmigiano
    3 cucchiai di pane grattugiato
    1 cucchiaio d’olio extravergine
    Tagliate la fine del cespo di radicchio e lavate le foglie in acqua fredda, asciugatele e
    riunitene tre a mazzetto avvolgendole in una fetta di crudo. Create otto mazzetti.
    Preparate il crumble di grana riunendo in un mixer olio + parmigiano + oane grattugiato e
    frullate qualche secondo fino a ottenere grosse briciole di composto agglomerato.
    Disponete su ogni piatto due mazzetti di radicchio, cospargete con il gheriglio di una noce
    sbriciolato, il crumble di parmigiano e qualche germoglio di rapanello.
    Condite con un filo d’olio e qualche goccia di balsamico e servite.

    Primo
    Stracciatella in brodo
    Ingredienti:
    4 uova
    80 g di Grana Padano grattugiato
    1 litro di brodo di carne
    noce moscata
    sale
    pepe (facoltativo)
    Rompete le uova in una ciotola e sbattetele con una forchetta insieme al Grana Padano,
    una grattata di noce moscata e un pizzico di sale.
    Fate bollire il brodo e versatevi il composto d’uova mescolando rapidamente con una
    frusta.
    Cuocete a fuoco basso per 5 minuti sempre mescolando in modo da “stracciare” bene il
    composto d’uova.
    Prelevate la stracciatella con un mescolo, aggiungendo un po’ di pepe macinato (se piace)
    e servitela.

    Secondo
    Roast beef all’inglese servito con citronette
    Zucca al forno

    Roast Beef
    Ingredienti:
    Controfiletto di manzo 1 kg
    (già legato con lo spago per semplicità)
    Salvia 15 g
    Rosmarino 15 g
    Olio extravergine d’oliva 30 g
    Prendere il pezzo di roast beef e infilare sotto il lo spago salvia e rosmarino .
    Massaggiare il pezzo di carne con olio, sale e pepe.
    Versare 1 cucchiaio d’olio in una casseruola dai bordi e scaldare.
    Rosolare la carne sul fornello a fiamma viva, girandola spesso in modo da scottarla bene
    su ogni lato.
    Dopo circa 30 minuti la carne sarà ben dorata in superficie e pronta per la seconda fase di
    cottura.
    Trasferire la casseruola in forno statico preriscaldato a 220° e
    lasciare cuocere per 15 minuti, poi girare la carne e proseguire la cottura per lo stesso
    tempo.
    Una volta sfornato, coprire il roastbeef con un foglio di carta stagnola e lasciato riposare
    almeno 45 minuti in modo che i succhi della carne si ridistribuiscano dal cuore verso la
    superficie, ammorbidendola.
    Infine tagliare la carne a fette sottili e servire con la citronette*.

    *Citronette
    Ingredienti:
    Succo di limone 1
    Olio extravergine d’oliva 30 g
    Senape 1 cucchiaino
    Versate in una ciotola il succo di limone, la senape e l’olio extravergine d’oliva .
    Sbattete il tutto con una frusta fino ad ottenere un’emulsione stabile .
    Versare in un bricco e portare a tavola insieme al roast beef.
    Zucca al forno

    Ingredienti:
    zucca pulita 800 g
    olio extra vergine di oliva 3 cucchiai
    rosmarino fresco q.b.
    sale fino q.b.
    Lavate la zucca sotto l’acqua corrente ed asciugatela con uno strofinaccio. Tagliatela a
    metà e togliete la buccia, usando un coltello a lama liscia ed affilata. Eliminate i semi ed i
    filamenti che trovate all’interno.
    Tagliate la zucca a cubetti e metteteli in una ciotola capiente.
    Condite con l’olio extra vergine di oliva; regolate di sale ed insaporite con il rosmarino
    fresco sminuzzato.
    Mescolate con le mani, in modo da condire ed insaporire perfettamente tutti i cubetti di
    zucca.
    Disponeteli su una teglia ricoperta da carta forno, senza sovrapporli.
    Infornate a 180 gradi (statico) per 30 minuti, rigirando i cubetti di zucca a metà cottura.
    Sfornate e servite .

    Contorni
    Spinaci con uvetta e pinoli
    Broccoli in padella

    Spinaci con uvetta e pinoli
    Ingredienti:
    800 g di spinaci freschi
    2 peperoncini piccanti
    50 g di uvetta
    40 g di pinoli
    olio extravergine d’oliva
    sale
    pepe
    Lavate molto bene gli spinaci
    Affettate i peperoncini privati dei semi e metteteli in padella dopo aver fatto scaldare
    qualche cucchiaio d’olio.
    Aggiungete gli spinaci e saltateli per qualche minuto in modo che perdano volume.
    Unite un po’ d’acqua e proseguite la cottura.
    Aggiungete sale, un po’ di pepe e, quando gli spinaci cominciano ad essere tener,
    aggiungete le uvette.
    Tostate a parte i pinoli e uniteli agli spinaci solo.

    Broccoli in padella
    Ingredienti:
    500 g Broccoli
    300 g Acqua
    25 g Olio extravergine d’oliva
    1 Aglio
    1 Peperoncino fresco
    Sale fino q.b.
    Staccate il gambo dalle cime dai broccoli e sciacquate le cime sotto un getto d’acqua fresca.
    Ponete i broccoli all’interno di una padella e versate l’acqua, coprite con un coperchio e portate ad
    ebollizione.
    A questo punto togliete il coperchio e cuocete per altri 10 minuti aggiustando di sale, in questo
    modo l’acqua evaporerà. Per essere sicuri che siano arrivati alla giusta consistenza fate la prova
    con la forchetta.
    Unite lo spicchio di aglio tagliato a pezzetti insieme al peperoncino.
    Versate l’olio extra vergine di oliva e lasciate insaporire a fiamma vivace per 2-3 minuti per lato.
    I vostri broccoli in padella sono pronti!

    Dolce
    1 fetta di pandoro o panettone
    1 pezzo di torrone

    Menù Ultimo Dell’Anno
    by: Mirella Tarquini

    “Sono Mirella Tarquini da circa un anno sto facendo questo percorso di rieducazione insieme alla
    Dottoressa Gniuli, sono soddisfatta ho raggiunto il peso perdendo 10kg e non lo sto riprendendo
    nonostante abbia spesso occasioni, faccia viaggi etc.. Perchè nonostante tutto questo comunque
    nella mia giornata non manca mai 30/40 min di camminata a passo svelto.”

    Primo
    Raviolini in brodo.

    Secondo
    Rolle’ ( con pasta sfoglia ) allo spek e scamorza e funghi ripieni con salsiccia, verdure e salsa di
    pomodoro.

    Contorno
    Insalata di finocchi, rughetta e pomodorini con scaglie di grana.
    Il tutto accompagnato da vino rosso.
    A seguire puntarelle al limone.

    Dessert
    Frutta di stagione e/o dolci natalizi (torrone, pampepato e noci) con spumante.
    Mangiare correttamente non significa mangiare in modo triste, privo di fantasie, monotono e ripetitivo.
    Le feste sono un’occasione per mangiare anche diversamente dal solito anche piatti più grassi e più
    complessi vanno sicuramente bene. Ma, imparare ad inserirli in un contesto che li bilanci dal punto di
    vista glicidico e calorico è molto importante. I miei pazienti lo stanno imparando e come vedete la loro
    fantasia è all’opera!

    Buona Natale e Buon Anno a tutti!!

    17Ott

    Ottobre mese della prevenzione. Lotta all’obesità’ come strumento di prevenzione del cancro.

    by Donatella Gniuli

    Negli ultimi decenni, la prevalenza di obesità e sovrappeso è aumentata in tutto il mondo, sia negli uomini che nelle donne. Secondo l’ultima valutazione effettuata dall’Associazione Ricerca sul Cancro dell’ Università’ di Verona nel 2017, il sovrappeso e l’obesità sono fattori di rischio accertati per ben 13 sedi tumorali, con stime di rischio che variano ampiamente a seconda della sede tumorale. L’obesità è anche correlata a una prognosi peggiore per alcuni tumori, in particolare per i tumori della mammella e del colon. L’obesità infantile e adolescenziale, anch’essa in aumento in molti Paesi, è stata associata a un aumento del rischio di cancro nell’età adulta. Una delle principali cause dell’obesità è lo squilibrio del bilancio energetico favorito da una dieta ricca di alimenti trasformati, carne rossa, acidi grassi trans e saturi, cibi e bevande zuccherate e povera di frutta e verdura, legumi e cereali integrali. Le principali raccomandazioni nazionali e internazionali per ridurre la prevalenza dell’obesità prevedono una dieta equilibrata e una regolare attività fisica.

    Il cambio di abitudini alimentari e di stile di vita (parliamo quindi di sedentarietà e aumento degli zuccheri semplici e dei grassi non saturi nell’alimentazione) ormai è un fenomeno globale. Anche nelle popolazioni rurali dell’Africa del Sud* si è assistito ad un aumento del rischio di cancro.

    • https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25686639/

    Pertanto, l’alimentazione non è più soltanto un fattore di rischio per malattie cerebro e cardiovascolari, risultando tra le prime cause di ospedalizzazione dei paesi industrializzati. Diventa uno dei rischi più importanti e più evitabili di cancro che è l’emergenza sanitaria di questi decenni.

    Imparare a mangiare, imparare a vivere per vivere meglio e per prevenire anche il Cancro.

    Voci Bibliografiche:

    https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/24351322/

    https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25609553/

    https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30548482/

     

    20Giu

    Le richieste dell’Endocrinologo al Neuroradiologo

    by Donatella Gniuli

    La relazione, molto tecnica e di difficile utilizzo a scopo divulgativo, verteva sulla complessa interazione in fase diagnostica e di follow-up (post terapia medica o chirurgica).

    Le patologie endocrine che coinvolgono il neuroradiologo (figura altamente specializzata sulla diagnostica cerebrale, che non deve essere affidata al radiologo generale, proprio perché è molto specifica) sono prevalentemente quelle ipofisarie secernenti. Nelle forme non secernenti l’endocrinologo e’ solitamente contattato DOPO un intervento o per completezza diagnostica, da altro specialista, e il neuroradiologo e’ sicuramente gia’ intervenuto.

    La patologia ipofisaria piu’ frequente e’ l’Iperprolattinemia (l’adenoma ipofisario, patologia SEMPRE benigna, rappresenta il 44% dei tumori ipofisari) con una prevalenza intorno al 60-100/milione e una incidenza di 6-10/milione l’anno. Come dire che in una città come Roma si ammalano di adenoma ipofisario circa 36-60 persone l’anno. il ruolo del neuroradiologo e’ fondamentale per distinguere una iperprolattinemia da stress o da adenoma, e per valutare l’efficacia della terapia (generalmente medica).

    Come frequenza segue la malattia di Cushing (incidenza 5-25/milione l’anno) che consiste nell’aumento dei livelli di cortisolo dovuto a adenoma ipofisario ACTH secernente. L’endocrinologo solitamente ha gli strumenti diagnostici laboratoristici e clinici per individuare un aumento dei livelli di cortisolo, ma il ruolo del neuroradiologo e’ fondamentale per localizzare la patologia e per definire se la secrezione di cortisolo sia autonoma o dipendente da adenoma ipofisario, e per decidere se ricorrere al neurochirurgo o procedere con la terapia medica. Il neuroradiologo puo’ partecipare direttamente con procedimenti interventistici come il cateterismo dei seni petrosi, che misura i livelli di ACTH direttamente nel circolo ipofisario, e mette in rapporto coi livelli di ACTH circolanti periferici.

    l’Acromegalia e il gigantismo sono una ulteriore causa di ricorso al neuroradiologo da parte dell’endocrinologo. Si tratta di patologie rare con un’incidenza di 3/milione, ma note al grande pubblico in quanto i pazienti hanno caratteristiche fisionomiche particolari, e alcuni pazienti affetti da acromegalia sono stati molto noti in passato (come Primo Carnera, il grande pugile del novecento).

    Rarissimo ma esistente, il TSH-oma, causa di ipertiroidismo di origine ipofisaria (rappresenta meno del 1% dei tumori ipofisari funzionanti ed e’ causa del 0.1% dei casi di ipertiroidismo).

    La patologia extra-ipofisaria che coinvolge il neuroradiologo e’ sicuramente l’oftalmopatia Basedowiana, che e’ il coinvolgimento oculare tipico dell’ipertiroidismo da morbo di Basedow, quello da presenza di anticorpi anti recettori del TSH. La valutazione del livello di coinvolgimento del grasso retrobulbare o dei muscoli estrinseci dell’occhio permette di decidere tempestivamente la scelta terapeutica più appropriata.

    Ponza, 10/06/2023

    3Mag

    Che cos’è l’irsutismo

    by Donatella Gniuli

    L’irsutismo è una condizione caratterizzata da un aumento di peli sessuali (non peluria) e quindi peli scuri e duri in aree tipicamente maschili quali volto, schiena e torace. Ce ne parla in questo articolo la Dott.ssa Donatella Gniuli, specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio

    Quando si manifesta l’irsutismo e perché?

    Le cause dell’irsutismo sono legate ad un aumento di androgeni circolanti. Si possono riscontrare in patologie quali:

    • Policistosi ovarica
    • Morbo di Cushing
    • Iperplasia surrenalica
    • Tumori surrenalici ovarici
    • Farmaci a base di androgeni.

    Altre cause possono essere l’utilizzo di alcuni farmaci per trattare l’endometriosi o farmaci per esempio ad uso topico, cioè assunti sottoforma di creme dal partner.

    Ci sono ad esempio uomini che devono utilizzare una terapia sostitutiva a base di androgeni per via cutanea, ovvero somministrata sottoforma di crema, e questo può determinare per contatto un aumento degli androgeni anche nel partner.

    Può esserci una predisposizione all’irsutismo?

    La predisposizione all’irsutismo può essere legata alla familiarità, all’etnia e all’obesità. Nel caso in cui vi siano soggetti in famiglia che hanno una storia di irsutismo è possibile che venga trasmessa per familiarità.

    Inoltre, non dobbiamo dimenticare che le popolazioni mediterranee del sud-est asiatico sono maggiormente predisposte a sviluppare l’irsutismo.

    Infine, la predisposizione può essere causata dall’obesità in virtù della trasformazione degli estrogeni in testosterone a livello del follicolo pilifero.

    Oltre alla crescita dei peli, l’irsutismo può presentare altri sintomi?

    Si, come abbiamo precedentemente riferito, l’irsutismo è legato ad un aumento degli androgeni quindi come tale può determinare e può essere legato ad altri segni di virilizzazione:

    • Ipertrofia del clitoride
    • Tendenza ad ingrossare, con un aumento soprattutto di grasso a livelloviscerale
    • Aumento della muscolatura
    • Abbassamento del tono della voce
    • Acne
    • Stempiatura
    • Riduzione del seno, con riduzione del volume delle mammelle
      Irregolarità mestruali.

    Come si diagnostica l’irsutismo?

    La diagnosi viene effettuata innanzitutto differenziando un aumento della peluria da un irsutismo e quindi facendo dosaggi ormonali degli androgeni, sia ovarici che surrenalici.

    Eventualmente si ricorre a un’ecografia dell’addome per escludere masse in sede addominale e pelvica e quindi successivamente il medico provvederà ad un corretto inquadramento della gradazione di irsutismo.

    Cosa fare in caso di irsutismo?

    Nel caso si diagnostici l’irsutismo si può ricorrere alla Terapia cosmetica che può essere fatta o attraverso laser o elettrolisi.

    Se questa fallisce, perché in casi di irsutismo una terapia laser può durare un mese e basta contro 1-3 anni soliti, allora è possibile somministrare estroprogestinici, assumibili attraverso la pillola anticoncezionale.

    In caso di fallimento anche della pillola anticoncezionale si può aggiungere anche degli anti-androgeni; al momento il più usato è lo spironolattone diuretico con blando effetto anti androgenico.

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